IL PROFESSOR AULO MANINO CI PARLA DI BEE ETHIC

Da più di 50 anni la varroa imperversa negli apiari in giro per il mondo e presto potremo celebrare i 40 anni dal suo ingresso in Italia. In questi decenni sono stati provati i metodi più disparati per tenerla sotto controllo, ma dobbiamo ammettere che finora non è stata trovata una soluzione definitiva. La maggior parte degli sforzi sono stati profusi nella vana ricerca di un acaricida efficace, economico, facile da usare e senza effetti collaterali, ma anche la ricerca di api tolleranti alla varroa e l’ideazione di metodi manipolativi (o biomeccanici) non sono state trascurate.

Fin dagli anni ’70 del secolo scorso venne notato che le api amano e sopportano il caldo meglio della varroa (sia la temperatura ottimale che quella massima sopportabile sono un po’ più basse per la varroa che per le api) e quindi è stata presa in considerazione la possibilità di utilizzare il calore come mezzo fisico di lotta alla varroa. I primi tentativi sono stati rivolti al trattamento delle sole operaie adulte per liberale dalle varroe in fase foretica; successivamente sono stati sviluppati apparecchi per scaldare i favi di covata opercolata dopo averne spazzolato le api che li presidiano, in modo da uccidere le varroe in fase riproduttiva che sono pressoché completamente al riparo dai trattamenti acaricidi. Entrambi gli approcci sono alquanto macchinosi e danno risultati parziali.  La soluzione ideale sarebbe ovviamente scaldare gli alveari così come sono, senza bisogno di manipolazioni preventive, in modo da agire contemporaneamente sulle varroe in fase foretica e in fase riproduttiva.

Negli ultimi anni, un’azienda italiana (Bee EthicTM) ha ideato e messo a punto un sistema di termoterapia che si basa sull’impiego di fogli cerei di plastica rivestiti di cera naturale, nei quali è inserita una resistenza elettrica. Le api sono in grado di costruire senza problemi questi fogli cerei e le famiglie si sviluppano regolarmente su questi favi riscaldabili grazie alla corrente elettrica fatta arrivare alla resistenza attraverso reggi-favi e telaini opportunamente modificati. Per poter applicare la termoterapia sono necessari anche una fonte di energia elettrica (generatore, pannello fotovoltaico, rete), un insieme di cavi di alimentazione e, soprattutto, un sistema di regolazione della temperatura in grado di mantenere negli alveari una temperatura sufficiente per uccidere la varroa senza danneggiare le api adulte e la covata. Il sistema Bee EthicTM fornisce ovviamente tutto quanto è necessario per poter effettuare la termoterapia degli alveari in piena sicurezza anche in apiari isolati.

Grazie alle esperienze pluriennali degli ideatori e degli apicoltori che già utilizzano il sistema, e a sperimentazioni effettuate dalle Università di Perugia e di Torino, è stato possibile ottimizzare l’impiego del sistema. Ogni alveare, dotato nel nido di favi riscaldabili, eccetto i due esterni, deve essere trattato per 90 minuti, con una fase iniziale di riscaldamento per portare la temperatura della covata a 42 °C e poi mantenerla costante per tutta la durata del trattamento. In tal modo vengono uccise tutte le forme giovanili e circa metà degli adulti di varroa senza danni apprezzabili per le api adulte e la covata. Il trattamento deve essere ripetuto ogni 3-4 settimane per impedire l’incremento del numero di varroe all’interno degli alveari e fronteggiare eventuali re-infestazioni da apiari vicini a quello trattato. Operando in questo modo è possibile evitare qualsiasi intervento chimico e/o biomeccanico per tutto il periodo primaverile-estivo consentendo di sfruttare appieno anche le risorse mellifere tardive e di produrre miele e altri prodotti dell’alveare privi di residui. Con l’arrivo dell’autunno, l’abbassamento della temperatura dell’aria, le più frequenti re-infestazioni e le abbondanti scorte di miele nei favi del nido, che aumentano l’inerzia termica dell’alveare, possono rendere la termoterapia meno efficace; è quindi necessario che in questo periodo gli apicoltori verifichino il grado di infestazione dei loro alveari applicando nel caso i consueti metodi di lotta alla varroa.

Con i recenti sviluppi della termoterapia l’Italia è oggi all’avanguardia nella lotta alla varroa mettendo a disposizione degli apicoltori un metodo, ancora sicuramente perfettibile, alternativo a quelli sinora adottati per contrastare i disastri provocati dalla diffusione di quest’acaro a livello planetario.